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Clik here to view.Come da programma, dividerò i punti oggetto di discussione in DISCUSSIONE OGGETTIVA e CONSIDERAZIONI PERSONALI.
DISCUSSIONE OGGETTIVA: Il Consiglio del 05-06-2012 si incentra sul Contratto di Servizio tra Associazione dei Comuni (di cui il Comune di Ferrara è portavoce), ASP (ente sostitutivo delle IPAB, al 97% di proprietà dello stesso Comune di Ferrara) e USL. Il contratto, quinquennale, riguarda il centro servizi alla persona, che la ASP gestisce suddividendo le categorie di interventi in Infanti, Adulti ed Anziani. La discussione vede l’Assessore spiegare la calibratura degli interventi, le tipologie di interventi mirati, le possibilità di sostegno alle persone con le figure degli assistenti sociali, e alle famiglie con a carico soggetti non autosufficienti. Rimando, per tutto, allo stesso contratto, del quale conservo una copia telematica, e che posso fornire a qualunque cittadino interessato ne faccia richiesta. Voto favorevolmente, riconoscendo i buoni propositi e la buona organizzazione della cosa, viene dato parere favorevole con due astenuti ed i restanti consiglieri votanti a favore.
CONSIDERAZIONI PERSONALI: si, i propositi sono buoni, e spero vengano mantenuti, anche se, da quanto relazionato, si è già sulla buona strada. Resta tuttavia un dubbio (che è però tale nella mia testa, immagino che sia oltretutto abbastanza marginale): se l’ASP è di proprietà del Comune di Ferrara al 97%, (il restante è dei comuni di Voghiera e Masi Torello) che senso ha stipulare un contratto con un ente di nostra proprietà? Comunque, meglio che le cose siano ben definite su tematiche così delicate, e il contratto mi pare ben strutturato.
DISCUSSIONE OGGETTIVA: il Consiglio del 06-06-2012 vede invece al centro la discussione sul RUE. La relazione incomincia con qualche delucidazione sulla situazione post-sismica nel Comune di Ferrara: ad oggi sono pervenute 6200 richieste di intervento per verificare l’agibilità delle abitazioni di privati, di queste valutate 1200, di cui la metà sotto il vaglio delle valutazioni regionali. Il sito del Comune riporta in tempo reale tutte le informazioni del caso. Resta l’incognita IMU: nelle città di Ferrara, Bologna, Modena e Reggio il pagamento della prima rata è sospeso per quelle abitazioni ritenute inagibili, ma non è stato specificato chi deve accertare l’inagibilità. Se dovesse essere la regione, le verifiche si protrarrebbero ben oltre la scadenza del pagamento della prima rata, cosa che obbligherebbe i cittadini al pagamento. Il Comune sta eseguendo sedute a ripetizione per discutere della cosa.
Si passa dunque alla discussione diretta del RUE: questo piano norma la città esistente, lasciando fuori le aree in espansione e di riqualificazione, diviene il testo unico delle norme comunali in ambito edilizio, andando a sostituirsi al PRG (piano regolatore) e al PSC, per essere meglio specificato dai vari POC nel corso del tempo. Il RUE si articola in 3 fascicoli: norme procedurali (il territorio rurale viene destinato a quelle aziende agricole economicamente competitive e in crescita; vengono riscritte le procedure delle norme di appalto di urbanizzazione; si obbliga a costruire le nuove abitazioni con un 10% di risparmio energetico sui consumi invernali in più rispetto a quanto previsto dalla Regione, con previsti incentivi per chi riqualifica lotti già esistenti dotando le abitazioni di strumenti per la produzione energetica sostenibile e per l’adeguamento a quel 10% di emissioni in meno: tali incentivi sono ascrivibili ad una percentuale di edificabilità in più sul terreno per quanto concerne la costruzione dell’abitazione; dal momento dell’adozione definitiva del RUE, i progetti in corso d’opera non saranno tenuti ad adeguarsi alle nuove norme, mentre quelli che saranno da lì in poi presentati dovranno proporzionarsi.), requisiti prestazionali degli edifici e degli spazi urbani (almeno il 20% della superficie del lotto deve essere ricoperto dal verde, fino ad un massimo dell’80% a seconda della tipologia di edificazione, tranne che nei lotti produttivi), parte urbanistica. Vengono presentate le tavole che riguardano tutti i parametri di possibile intervento, riqualificazione, costruzione: in larghezza, altezza, per quanto concerne il valore storico, gli spazi del verde eccetera. Viene chiesto se il 10% di risparmio energetico in più non si tradurrà in un innalzamento dei prezzi delle nuove abitazioni; si risponde che “non abbiamo molte energie per fare controlli” in questo senso, e che “si dovranno fare più controlli”, ma che la normativa già vigente non ha portato grossi sconvolgimenti nei prezzi, dunque non si pensa che il 10% in più possa essere problematico. Viene affermato che si sono stabiliti parametri di distanza minima tra le abitazioni (1000m) e l’ospedale (3000m) e le nuove centrali a biomasse e biogas. Chiedo se, nel prendere in considerazione le situazioni di inquinamento, e quindi di inquinamento del suolo, sia stato stabilito a chi spetta l’eventuale bonifica del territorio inquinato. Mi viene risposto che la norma statale obbliga l’inquinatore alla bonifica del territorio, o altrimenti il possessore del lotto di terreno. Alla votazione mi astengo, il RUE viene approvato con 2 astenuti ed il resto dei consiglieri favorevoli.
CONSIDERAZIONI PERSONALI: lo so, la domanda non era brillantissima, ma provate a seguirmi: un lotto di terra vede la falda inquinata, si risale al vecchio proprietario e gliela si fa bonificare, perfetto; ma se la falda inquinata deriva il suo inquinamento da un appezzamento circostante? Chi lo può dimostrare? E soprattutto: se il privato che acquista il terreno non vuole o non può bonificarlo (e, in effetti, non spetterebbe a lui, ma al colpevole), restiamo così, con il terreno inquinato che oltretutto minaccia di espandere l’inquinamento nelle zone circostanti? Mi pare un attimo debole come posizione. Poi magari è la mia inesperienza normativa che mi porta a degli errori, nel qual caso chiedo venia. Poi, poco mi convince la storie delle distanze minime dalle centrali a biomasse; se sappiamo che sono nocive, è assurdo aprirle, non tanto mettere i mille metri di distanza! In particolare perché i mille metri rispondono delle abitazioni, ma le famiglie non vivono 24 ore al giorno in casa. Infine, anche la questione della riqualificazione e della costruzione di nuove abitazioni col 10% in più di risparmio invernale mi tornano come provvedimenti incompleti: giustissimo riqualificare il già esistente, ma la cosa va a pesare solamente sulle tasche del cittadino, l’incentivo diventa un optional (cioè, se sei bravo a ricostruire di tasca tua una casa che consuma meno, allora per premio puoi costruirne di più… sempre di tasca tua). Inoltre, le risposte date alla domanda sull’innalzamento dei prezzi mi portano ad immaginare che i prezzi si alzeranno, cosa che disincentiva, a mio avviso, una famiglia dall’acquisto di un’abitazione. E già siamo stracolmi di case costruite “vecchie”, ovvero rispettando la sola normativa regionale, che rimangono vuote a causa dei prezzi troppo alti. Forse, riqualificare quelle, mantenendo invariati sostanzialmente i costi, invoglierebbe maggiormente eventuali acquirenti. Preferisco astenermi perché non mi sento ferratissimo sull’argomento, ma soprattutto perché la mole di lavoro per la realizzazione del RUE è stata molta e ben congegnata, anche se a mio avviso non esente da possibili migliorie. Insomma, lo strumento è adeguato ed importante, ma incompleto, a mio avviso (ripeto, il 10% di risparmio energetico, ad esempio, poteva essere considerato in vista non solo dell’inquinamento in stagione invernale, ma per tutto l’anno, cosa che innalzerebbe la qualità dell’aria e delle abitazioni in maniera ancora più importante).
Sergio de Marchi
Consigliere Circoscrizione 4
Progetto Per Ferrara